Si è spento l'ex consigliere Sandro Santacroce

TERAMO – Lutto nel mondo politico teramano. La scorsa notte si è spento all’ospedale di Teramo, all’età di 61 anni, Sandro Santacroce, esponente di Rifondazione Comunista, di cui ha rappresentato i colori nel consiglio comunale cittadino fino alla passata consiliatura. Ad assisterlo fino agli ultimi momenti della sua vita, che lo ha visto combattere negli ultimi anni contro la malattia, il fratello Luciano, i due figli e la compagna. La notizia ha scosso gli ambienti cittadini, che conoscevano Santacroce come persona impegnata nelle battaglie civili e amministratore dalle profonde doti umane. Santacroce, laureato in Scienze agrarie, era funzionario agronomo dell’Ispettorato dell’agricoltura della Regione Abruzzo; era stato eletto al consiglio comunale di Teramo nel giugno del 2004 ed era stato riconfermato anche nei successivi cinque anni. Nel 2009 era stato ancge tra i tre candidati sindaco in competizione, contrapposto a Paolo Albi e a Maurizio Brucchi, in rappresentanza di Rifondazione, Partito dei Comunisti Italiani e Alleanza Proletaria. I funerali saranno celebrati domani alle 15 nel Santuario della Madonna delle Grazie. La salma è stata composta nell’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo. 

Il suo partito lo ricorda così. «In queste circostanze – scrive il suo partito, Rifondazione comunista – spesso si usa dire la frase di rito “ci lasciano sempre i migliori”, ma per il compagno Santacroce questa è un’innegabile verità. In un mondo dove la maggior parte delle persone si lasciano scivolare addosso tutto, il Compagno Sandro ha sempre avuto il coraggio di reagire e combattere da vero Comunista. Piangiamo come Compagne e Compagni ma soprattutto come donne e uomini la scomparsa di questo grande uomo e ci stringiamo tutti intorno alla sua famiglia. Con gli occhi lucidi ricorderemo sempre la sua bontà, il suo spirito gioioso e un modo di fare unico così come ricorderemo con orgoglio il suo impegno militante e costante in tutte le battaglie civili e politiche di questa città. Che il tuo insegnamento di libertà sia di esempio per tutti noi».

Il cordoglio del Partito democratico. Una delle prime note di cordoglio diffuse è stata quella del Pd di Teramo: «Ci stringiamo intorno alle persone amate nel dolore per la perdita dell’amico Sandro Santacroce. Un uomo leale, sincero, onesto e rigoroso. In ogni caso fedele ai suoi ideali, ha portato un importante contributo alla politica teramana impegnandosi in battaglie sempre improntate all’etica ed al bene comune. Un ricordo struggente e prezioso che ci accompagnerà e ci sarà d’esempio da seguire nei modi e nei princìpi».

Maurizio Acerbo, "perdo un caro amico". «Una bruttissima notizia. Un male incurabile ci ha portato via troppo presto un caro amico e compagno come Sandro Santacroce – è il pensiero di Maurizo Acerbo, della segreteria nazionale di Rifondazione -. Sandro era un compagno mite che sapeva farsi apprezzare anche dalle persone più distanti politicamente e dagli stessi avversari. Lo testimoniò anche il grande consenso elettorale che ottenne quando fu candidato sindaco di Rifondazione nella città di Teramo. I suoi toni pacati non avevano nulla a che fare con il moderatismo ma con la gentilezza del carattere. Infatti Sandro nel partito a livello di federazione e regionale tenne sempre posizioni di sinistra, per l’autonomia di Rifondazione dal centrosinistra, contro la subalternità nei fatti nascosta sovente dietro le frasi altisonanti del richiamo all’ideologia e alla storia dei comunisti. Ogni volta che ci capitò di discutere di posizioni che ci avrebbero messo in una posizione difficile di scontro ricordo che Sandro misurava i rapporti di forza, enunciava le difficoltà ma poi conveniva che non potevamo fare altrimenti. Sandro conosceva l’importanza del lavoro nelle istituzioni, in Regione con Totò Iacovoni e in Comune da consigliere, ma sapeva che bisognava sempre mantenere i piedi nei movimenti e in mezzo ai giovani. Mentre percorrevamo insieme il corteo per la liberazione di Davide Rosci sorrideva di qualche slogan primitivo ma poi concludeva che era benvenuta quella nuova leva di giovani compagni. D’altronde Sandro era un ragazzo degli anni ’70 che non aveva mai smesso di essere un compagno, con coerenza e senza retorica. In un momento di difficoltà come questo – conclude Acerbo – per la sinistra di classe e per Rifondazione avremmo davvero bisogno di Sandro, della sua disponibilità, esperienza, intelligenza».